Il Kefir di latte: cos'è e come si produce

Un beneficio per il nostro organismo a costo quasi zero, ecco come produrre in casa del kefir di latte a regola d'arte.

Una dose di yogurt di kefir Il Kefir è una bevanda probiotica originaria del Caucaso ricca di fermenti lattici che migliorano la flora intestinale e potenziano il sistema immunitario. Essa consiste nel far fermentare del latte di origine animale con un insieme di lieviti e batteri. Questi sono strutturati in granuli chiamati kefiran e, oltre ad essere eterni (se trattati bene), riescono anche a riprodursi con facilità ad ogni fermentazione aumentando costantemente di numero.

Per preparare questa bevanda dal gusto frizzantino, acidulo ed alcolico è necessario pesare i granuli di kefiran ed aggiungere tanto latte fino a raggiungere una quantità 10 o 5 volte superiore. Per fare un esempio pratico, in 10 g di kefiran andranno versati 100 g di latte.


I kefiran filtrati dal latte fermentato E' molto importante che il latte utilizzato sia di origine animale in quanto i batteri e i lieviti si alimentano con lattosio ed altri elementi contenuti nel latte che non sia vegetale. Si può scegliere un latte di capra, di mucca, di pecora o asina, un latte fresco ben sterilizzato, un latte a lunga conservazione o, ancora, un latte parzialmente scremato o un latte intero. Tutte queste variazioni, sommate ai tempi di fermentaione che possono andare dalle 24 alle 48 ore ma anche alla temperatura dell'ambiente casalingo, saranno fondamentali per la costituzione del prodotto finale. E' possibile, infatti, sperimentare differenti combinazioni al fine di avere un kefir più cremoso, meno acido o più saporito.

Grazie ai giusti canali, è facile trovare dei donatori di granuli di keriran per iniziare la produzione di kefir in casa e, quando si ha eccedenza di granuli, è possibile diventare a propria volta donatori oppure congelare i granuli in più mettendoli in un barattolo e ricoprendoli interamente di latte. Tutte queste operazioni, molto semplici, devono diventare abituali al fine di non commettere errori e produrre un kefir di qualità.


Effetto della sovrafermentazione Tra gli errori più comuni: l'utilizzare stoviglie non pulite, colini (per filtrare il latte fermentato dal kefiran) che non siano di plastica o di acciaio inox, lasciare fermentare il latte per troppo tempo lasciando senza alimenti i kefiran o quello di lavare i granuli sotto l'acqua corrente più volte per più tempo. Quest'ultima operazione è condannata duramente dagli amanti di questo mondo, anche se vi sono fazioni opposte tra chi crede che il cloro danneggi i granuli e chi crede che il risciacquo possa produrre un kefir meno acido.

Pian piano che la produzione andrà avanti, i miglioramenti nell'organismo saranno evidenti e sarà semplice gestire al meglio questo "super-yogurt". I più esperti e assidui consumatori assumono anche più di un bicchiere di kefir al giorno, al naturale o addizionato con miele, frutta fresca, secca o cereali integrali. Inoltre è possibile conservare il prodotto filtrato per circa una settimana in frigo e utilizzarlo come base per varie creazioni: un formaggio spalmabile, un primo sale/ricottina fresca, condimento per la pasta o sostituto del latte in preparazioni dolci e salate.

Per avere un quadro ricco e completo su questo mondo, gustatevi il video che abbiamo preparato svolgendo in prima persona tutte le operazioni base per una corretta gestione del kefir.